Efficientamento energetico, fonti rinnovabili, autoconsumo. Termini ormai di uso comune, espressione di una volontà innovatrice che nel tempo ha saputo ritagliarsi uno spazio sempre più significativo nell’opinione pubblica. Ovunque, al giorno d’oggi, si parla “green”. Come mai?
Indubbiamente il caro energia e le difficoltà nel reperimento delle materie riscontrati in maniera sensibile da qualche mese a questa parte hanno imposto un netto cambio di passo alla riflessione sulla sostenibilità, uno dei grandi temi del nostro tempo, finito già da qualche anno al centro di un dibattito che coinvolge trasversalmente enti, imprese e cittadini.
Cambiare abitudini consolidate da secoli, ma a che scopo?
Quali sono i benefici di una riduzione dell’impatto ambientale delle fonti energetiche sulla nostra vita di tutti i giorni? Perché rinunciare a carburanti e gas, che da sempre fanno parte della nostra quotidianità, in cambio di nuove abitudini?
Per salvare la Terra, innanzitutto. Ridurre le emissioni legate al fabbisogno energetico quotidiano dell’uomo è ormai un obiettivo riconosciuto dalle principali organizzazioni e istituzioni internazionali, da raggiungere quanto prima nella consapevolezza che le azioni di ognuno di noi possono risultare determinanti per garantire una vita più lunga all’ambiente che ci circonda e, di conseguenza, anche a noi stessi.
Come fare per aiutare il pianeta?
Ridurre gli sprechi, in questi casi, è il punto di partenza ideale, da cui procedere ottimizzando le risorse a disposizione e innescando un processo virtuoso volto a sfruttare al meglio ciò che la natura ci mette a disposizione, anche in termini di smart mobility.
L’obiettivo finale, però, resta lo sviluppo di una nuova sensibilità fermamente orientata al ricorso alle FER, le fonti energetiche rinnovabili, che a conti fatti rappresentano una delle più grandi conquiste del nostro secolo.
Un’altra via, in fondo, è possibile. Anche grazie all’evoluzione tecnologica e ai continui progressi registrati nel campo, ad esempio, dei sistemi di accumulo da collegare agli impianti fotovoltaici, in modo da produrre energia e consumarla al bisogno. Autoprodurre, d’altra parte, significa ridurre al minimo gli sprechi e consente di sfruttare al meglio il potenziale energetico del nostro ecosistema nel pieno rispetto di tutto ciò che ci circonda.
La nostra mission
Obiettivi condivisi in pieno anche da E-mod, la start up attiva nel settore della transizione ecologica e fondata con il preciso obiettivo di stimolare e sostenere i processi di produzione di energie rinnovabili per l’autoconsumo e l’immissione in rete.
Come? Attraverso degli hub fisici e digitali sperimentati e brevettati, pensati per offrire una seconda possibilità all’ambiente. Pensaci: ridurre le emissioni e poter contare al tempo stesso su una riserva di energia pulita, derivante da fonti rinnovabili.
Un sogno che si avvera per milioni di cittadini che, come noi, amano il mondo e vogliono contribuire attivamente a un cambiamento in chiave sostenibile. Una vera e propria rivoluzione green incentivata, peraltro, dalle ultime norme nazionali ed europee in ambito energetico, volte ad azzerare gradualmente l’impatto ambientale salvaguardando le esigenze della natura, perfettamente in linea con quelle di noi consumatori.
È il caso, ad esempio, del decreto legge Milleproroghe del 2020, che regolamenta per la prima volta la sperimentazione nel nostro Paese delle cosiddette community energetiche.
Community energetiche: insieme si può
Di cosa si tratta? Vere e proprie comunità energetiche, sorte con l’obiettivo di garantire benefìci ambientali, economici o sociali a un territorio o a una comunità che si riconosce come tale nel segno della sostenibilità, nell’ottica dell’autoproduzione e dell’autoconsumo.
Nelle community energetiche c’è posto davvero per tutti: il produttore è al tempo stesso il principale consumatore di energia pulita – da qui il termine “prosumer” – al centro di una rete basata sulla condivisione di un progetto di economia circolare, da mettere in pratica all’interno di un mercato energetico libero, equo e sostenibile.
Ed è qui che entriamo in gioco noi di E-mod, che in queste settimane stiamo lavorando alla realizzazione di una piattaforma online B2C di matching dedicata a professionisti, addetti ai lavori, investitori e utenti finali, in grado di mettere insieme idee, competenze e spirito di iniziativa individuando soluzioni a raggio ridotto, limitando al minimo gli spostamenti, agendo in maniera sicura e sostenibile.
Una volta attivata, la piattaforma andrà ad integrarsi al network di lead attivi, agenti, associazioni di categoria e partner commerciali leader nel settore energetico che quotidianamente collaborano con E-mod per individuare ulteriori alternative nel campo delle fonti rinnovabili e offrire così un contributo in un ormai inderogabile processo di transizione ecologica, portato avanti anche grazie a campagne di fundraising e progetti di crowdfunding – il più recente legato alle “E-shirt”, nate per portare sostenibilità e innovazione sempre con te – promossi in tutta Europa per coinvolgere partner di primo piano e lavorare insieme a un futuro migliore.
Un know-how da declinare a 360 gradi, dall’ambito normativo a quello fiscale, promuovendo campagne di consulenza mirate per proporre la soluzione più adatta alle esigenze di ciascun attore della community energetica, a chiunque intenda mettersi in gioco per il bene del nostro amato pianeta.
Un’idea semplice, in fondo. Ma non è forse dalla semplicità che nascono le proposte migliori?